Recupero dati
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Grazie a dei prodotti sviluppati per le aziende di recupero dati, si arriva ad analizzare il dump (contenuto raw) dei chip flash, che ovviamente devono essere prima dissaldati dalla pen drive, ed in fine a ricostruire e recuperare i dati.
Come spiegato meglio in altre parti del blog, vi sono varie fasi, prima delle quali, la più critica, delicata e molto tecnica ed hardware, è la corretta dissaldatura del/dei chip senza surriscaldarli. La seconda è hardware-software, posizionamento corretto dei chip nell'interfaccia per la lettura delle memorie flash e lettura tramite il software per ottenere il dump, poi conoscenza, esperienza e software per la fase di ricostruzione.
La complicazione principale sono le conformazioni interne dei chip. Come spiegato in questo articolo, il dump del singolo chip, ci fa scoprire che in realtà il chip è spesso suddiviso in più banchi, come ad esempio il chip Hynix HY27UT088G2M, che vediamo suddiviso in due banchi (vedi la schermata nella parte in alto a sinistra).
A sinistra in alto 1 chip composto da due banchi
Questa schermata del software professionale per il recupero dati dai chip delle memorie flash, mostra il lavoro di recupero dati completato.
Dentro alla cartella Results of preparation, si celano le azioni svolte per riassemblare e ricostruire correttamente il contenuto grezzo del/dei chip, allo scopo di rendere nuovamente disponibile un file system, che in casi estremamente danneggiati (chiavetta spezzata mentre era collegata al computer e mentre stavano avvenendo azioni di scrittura sulla stessa) risulta anch'esso da ricostruire , fino a forzarne una versione virtuale.
Nella schermata, si vedono tutti i passaggi: la lettura corretta dei chip (l'interfaccia ha riconosciuto il nome dei chip e lo ha letto correttamente, icona con la crocetta verde), il risultato della preparazione (Results of preparation) e ilmrisultato della ricostruzione del file system ovvero l'albero del file system ottenuto grazie ai passaggi manuali che sono annotati dentro al Result of preparation.
Risultato: ricostruzione corretta con recupero dati completo da una Chiavetta USB HP (infatti tutte le cartelle e tutti i files recuperati sono marcati in verde e quindi buoni), specialmente se è disponibile anche l'ECC e quindi si può processarne il controllo di correzione finale.
Tutto verte sul primo punto: la dissaldatura del chip, senza surriscaldarlo. Meno verrà surriscaldato e meno celle di memoria si danneggeranno, su questo passaggio noi abbiamo fatto una scelta impegnativa (sotto il profilo della responsabilità, dell'etica e quindi economia: cioè che ci costa): ovvero per avere sempre letture perfette e complete, i chip li facciamo dissaldare ad un laboratorio di microelettronica col quale abbiamo stretto accordi e collaborato per realizzare un apparato che dissaldi i chip facendoli appena diventare tiepidi, mentre le altre (e pochissime) aziende che recuperano direttamente dai chip, fanno TUTTE barbarie del genere di questo video , azione che porta il chip a temperature stellari, col rischio elevatissimo di compromettere tutti o parte dei dati (cerca su youtube, ne troverai la pubblicità di una ditta di recupero dati da pen drive che mostra proprio una foto di quando dissaldando il chip, utilizzando l'aria calda!!!)
Se devi recuperare i dati dalla Pen Drive, rivolgiti a chi fa le cose con il massimo della responsabilità, torna alla pagina principale di questo sito www.recuperodatichiavettausb.it e nella sezione contatti, scegli come metterti in comunicazione con noi.
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